Il nostro "Io" cerca continuamente, ininterrottamente una casa...... L'Io è una continua ricerca ed una continua scoperta resa possibile da una danza ......... che danza verso la propria definizione (Rukeyser).
Oggi è come se la medicina avesse deciso che l’anziano debba essere “sano” ma non “felice”. Non possiamo però negare una nuova diagnosi per molti anziani istituzionalizzati: sono ammalati di … “non esistenza”.
Il nostro obiettivo è quello di arrivare alla completezza di diagnosi tenendo quindi conto anche della componente emotiva.
L’anziano istituzionalizzato “vive se stesso diviso” (divisione mente / corpo) e si percepisce “amputato” (il suo mondo emotivo non viene riconosciuto) e per poter sopravvivere mette in atto delle difese quali :
- la negazione … dei propri bisogni, dei propri desideri, della propria fantasia ;
- lo spostamento … del sintomo sul corpo ;
- l’annullamento … della propria spinta vitale ;
- la regressione … verso comportamenti inadeguati.
Il nostro compito è quello di “ricucire mente e corpo” passando attraverso l’espressività e la rielaborazione di ciò che prima veniva negato:
i sentimenti, le emozioni, i bisogni più profondi, le pulsioni, ecc.
Le tecniche e gli strumenti usati sono:
- la Psico-Danza-Terapia …. come stimolo
- la Rielaborazione …. come riappropriazione di ciò che sembrava perso.
…….. testimoni dunque di tale limite (divisione corpo / mente), applicando tale metodologia, lavoriamo per diventare garanti affinchè il fatto non si ripeta ....... l’anziano così sentirà di potersi aprire, confidare ed affidare.